25 Jun eFM: Il Diversity Based Working
Spazi ed esperienze per realizzare ed esaltare le peculiarità e le diversità presenti nelle organizzazioni.
Intervista all’Ing. Daniele Di Fausto – Ceo at eFM
Come interpreta il Valore della Diversità nella gestione degli spazi di lavoro e di vita eFM?
Valorizzare le diversità presenti negli ambienti di lavoro è una delle maggiori opportunità che abbiamo a disposizione; in questa importante sfida sicuramente gli spazi giocano un ruolo determinante per la loro caratteristica di comunicare, abilitare e influenzare il “mood” delle persone che li vivono quotidianamente. E’ per questo che accanto al concetto di Activity Based Working, ovvero mettere a disposizione diversi spazi a seconda delle attività da svolgere, abbiamo introdotto quello di Diversity Based Working: dare spazi ed esperienze ideate e realizzate per esaltare le peculiarità e le diversità presenti nelle organizzazioni.
I temi del work life balance, del coworking, del wellness, e del talent si possono integrare nello spazio del lavoro?
Quando parliamo di Smart Working non ci limitiamo al concetto di libertà del lavoratore di decidere quando e dove lavorare, è fondamentale accompagnare questa flessibilità lavorativa acquisita verso luoghi “inspiring” in chiave di crescita del valore personale, e quindi, aziendale. Da questa convinzione abbiamo lanciato la piattaforma MYSPOT, una start-up che favorisce l’incontro tra i lavoratori ed i luoghi pubblici più adatti alle loro competenze e alle attività che dovranno svolgere e un assistente virtuale, basato su un algoritmo intelligente, che libera il lavoratore della attività a basso valore aggiunto e lo accompagna a vivere al meglio l’esperienza lavorativa. Fra casa e ufficio esiste infatti una miniera di competenze e conoscenze, una ricchezza che, attraverso lo Smart Working, può diventare accessibile. Del resto, il cuore della digital transformation non sembra trovarsi tanto nella quantità di tecnologia che utilizziamo, ma piuttosto nella capacità – anche attraverso di essi – di favorire connessioni e collisioni. Il punto quindi non è orientarsi nel pendolo fra diversi tipi di spazi (ufficio, casa, business center, coworking) ma la capacità di abitare un unico “luogo digitale” costituito da un insieme di relazioni – spaziali, digitali, economiche, sociali, emozionali, comportamentali.
Le sfide Future per eFM?
La nostra sfida maggiore è continuare a migliorare l’esperienza nei luoghi, intesi come l’interazione tra lo spazio e le persone che li vivono. Che siano luoghi di lavoro, di cura, di apprendimento o dedicati allo svago e allo shopping, il nostro impegno è quello di rendere unica l’esperienza delle persone che li andranno ad occupare. Per fare questo partiamo dallo studio della user experience e dei profili della potenziale utenza per poi andare a disegnare, realizzare e sostenere nel tempo luoghi “engaging” che favoriscano l’inter-azione. La nostra missione è quella di elevare la vita delle persone per questo, attraverso i nostri spazi, supportiamo differenti stili di vita e rispondiamo alle loro diverse esigenze; per dirla in altre parole cerchiamo di valorizzare, attraverso gli spazi, le diversità che possono essere presenti nelle organizzazioni.
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